Prezioso scrigno d’arte ed architettura di stile federiciano
La Cattedrale di Altamura, intitolata a S. Maria Assunta, sorge al centro della città sull’incrocio del cardo e decumano.
Quello che noi oggi vediamo è il risultato di numerose modifiche dovute a mutamenti strutturali e cambiamenti di gusto nel percepire e manifestare l’arte.
L’anno di fondazione è attestato attorno al 1230: ad Altamura si narra che Federico, di passaggio dalla città e diretto verso Bari, per salpare verso la Terra Santa, abbia lasciato qui dei soldati malati di malaria che furono guariti grazie all’aria salubre del posto. Per celebrare la miracolosa guarigione l’imperatore svevo diede mandato di far costruire la Cattedrale, sede del potere laico ed ecclesiastico; si tratta, tuttavia, di una leggenda.
In realtà, l’Imperatore volle far innalzare una chiesa per ingraziarsi la benevolenza del Papa Gregorio IX che lo aveva scomunicato in una città che si poneva in posizione strategica verso Bari in una Terra, la Puglia, che lui tanto amava. La Cattedrale romanica è stata concepita come una chiesa palatina, ossia dipendente dall’Imperatore stesso. Ma sicuramente la rinascita del borgo medievale è legata alla personalità eclettica di uno degli uomini più conosciuti ed osannati del Medioevo.
La Cattedrale di Altamura è ricco esempio di compenetrazione di stili ed epoche diverse accomunati in un unico grande contenitore: l’impostazione basilicale di epoca romanica, la facciata trecentesca con le formelle che narrano, in un linguaggio gotico, le storie della vita di Cristo, il meraviglioso rosone datato alla seconda metà del Cinquecento, le cappelle interne con i ricchi altari di età barocca di scuola napoletana, il soffitto a cassettoni dorati con la raffigurazione degli stemmi delle principali case regnanti.
L’interno contrasta nettamente con le forme geometriche, pure e semplici di epoca romanica, a causa degli ampliamenti subiti dalla chiesa nelle epoche successive. In fondo alla navata centrale, nella zona presbiteriale, pregevole è la pala dell’altare maggiore dedicata alla Vergine Assunta in cielo tra un tripudio di angeli e Santi, della seconda metà del Cinquecento opera di un artista napoletano. Coevo a questi anni, lo splendido coro ligneo con la raffigurazione dei principali santi della chiesa cattolica intarsiati sugli stalli dei sedili e la cattedrale del Vescovo. Alzando gli occhi al soffitto si possono ammirare i matronei, elementi architettonici appartenenti al cantiere medievale. Prima di abbandonare lo scrigno sacro, è utile gettare uno sguardo al Presepe in pietra policroma, scolpita e dipinta di età cinquecentesca.
di Angela Simone